Di ritorno da un momento di digiuno e purificazione, mi sono venute alla mente le parole del Cardinal Martini, che diceva sostanzialmente che ogni modalità di “accompagnamento moderno” (quali il counseling ed il coaching aggiungo io) non sono altro che una derivazione della disciplina e delle metodiche di ascolto e di rilassamento degli antichi padri e dei metodi che numerosi maestri di preghiera cristiani hanno insegnato nel corso dei secoli.
Questo è molto vero, soprattutto se si è coerenti in quello che si fa, oltre che in quello che si dice (molti fra i formatori e/o accompagnatori moderni non lo sono tanto: magari fanno esperienze, ma non reggono la disciplina della continuità). E spesso, fra le persone che vedo e che incontro, mi sorge qualche dubbio.
Se l’obiettivo è poi la meditazione, occorre ricordare quanto l’atteggiamento del corpo possa favorire la preghiera. Movimenti, posizioni, gesti simbolici (mudra) presenti nello Yoga (che ha molteplici punti di contatto con la pratica cristina) possono favorirla. E diversi di questi movimenti appartengono anche ai nostri percorsi di Benessere Produttivo.
Ritornando alla meditazione, uno degli obiettivi di base è creare un rinnovato rapporto tra mente e corpo (un esempio migliore di quello che accade nel sonno dove il nostro corpo cambia posizione decine di volte nel corso della notte, obbedendo a comandi del cervello di cui noi siamo inconsapevoli).
Lo Yoga aiuta a recuperare la sacralità del corpo e del suo linguaggio dice il mio anziano professore di religione, padre Antonio Gentili, barnabita., e di ciò che dice lo ringrazio perchè oggi ho riscoperto questa sacralità e questa letizia. Anche perchè, come ho citato nel mio libro, con determinati movimenti, escono determinate immagini che ci possono aiutare a contemplare.
Ricordiamoci infatti quello che diceva lo psicologo Assagioli: ” Le immagini e le figure mentali tendono a produrre le condizioni fisiche corrispondenti e…gli atteggiamenti, le azioni, i movimenti tendono ad evocare le immagini e le idee corrispondenti…e queste a loro volta evocano o rendono più intensi le emozioni e i sentimenti”.
Queste immagini possono aiutare il corpo, sede di infinata saggezza, a curarsi da dentro, facendo attenzione come diceva Sant’Ignazio “ad avere oscurità o luce”. Anche lo stesso digiuno può aiutare a ritrovare quella forza necessaria per “andare avanti”.
Oltre che “andare avanti” è ora, almeno per me, oggi, di “coricarsi” e di continuare l’ attuale meditazione nel sonno.
Il lavoro contemplativo si può infatti paragonare al sonno, dove siamo seduti nel nostro riposo, ma con una grande pace ed una totale e pura disposizione d’anima e di corpo”.
E questo è l’ augurio per tutti.