Il mondo cambia in maniera impercettibile, senza che ce ne accorgiamo, e i comportamenti che un tempo erano inefficaci, diventano inefficaci. E molto spesso sentiamo il peso di un ambiente volatile, incerto, complesso e ambiguo. Siamo come una barca tra i flutti.
E molto spesso si attraversano fasi difficili, durante le quali le persone, i manager perdono temporaneamente la rotta. Ma abbiamo anche delle soluzioni.
E’ un dato di fatto che molti fra questi manager sono lasciati a se stessi, senza modelli e preparazioni adeguate, oppure solo nelle prime fasi della loro carriera ricevono supervisione, formazione e addestramento, mentre “in itinere”, sempre meno e sembra che alla fine occorra contare unicamente su se stessi e sulle proprie forze.
E’ così in generale, anche guardando la situazione in Italia (fermo restando i contesti internazionali di riferimento) dove nei percorsi di crescita e/o di cambiamento si premia molto la fedeltà invece che la potenzialità.
All’estero si propongono modelli e standard “virtuosi” mentre nel nostro paese invece domina di più il “senso politico” o meglio il senso di affiliazione: ossia stare con una cordata o l’altra ed allora la pacca sulle spalle e la raccomandazione sembra contare di più di ogni altra cosa.
Sarà sempre così?
Occorrono manager adeguati e persone presenti
Adeguati al cambiamento, ossia alla difficoltà, alla crisi e all’opportunità, non solo manager che gestiscono prodotti così forti che si vendono da soli.
Occorrono visioni vere, chiare, adatte a noi stessi e all’azienda, ente, organizzazione con cui lavoriamo.
Occorre sviluppare percorsi e tecniche che aiutino a riconoscere il deteriorarsi di una situazione e a rimettersi in corsa il più rapidamente possibile, e che aiutino a formare e creare fiducia.
Talvolta prima di andare avanti, occorre “sostare” un po’, prendersi un po’ di tempo e farlo prendere anche agli altri, ai propri collaboratori e porsi onestamente delle domande sulle proprie prestazioni e su ciò che si vuole veramente e su cosa si potrebbe fare in maniera diversa.
Questo è il mio sincero invito.
Un invito a facilitare e a facilitarci la vita.
In poche parole fare un passo indietro per riflettere su chi siamo e su quello che stiamo facendo.
Riprendersi quindi il tempo ed il senso di una ricerca. Il tutto in movimento.