Riprendo, anche per me, alcuni concetti e definizioni e temi che in questo momento sento molto vicini alle persone attorno a me…ai figli che crescono, ai genitori che invecchiano, al sottoscritto con in capelli che aumentano di colore bianco, e soprattutto alle persone con cui lavoro, singoli individui (con le loro “deficienze” ed anche talvolta con deficit dchiarati) e gruppi e team.
Il punto è questo..come stimolarli sempre, come motivarli, come riaccenderli, a parte la speranza di un cambiamento a fronte dell’età che avanza, dei blocchi e resistenze che hanno e della loro umana fragilità, precarietà e necessario cambiamento?
Allora riprendiamo alcuni termini..o meglio uno solo….il termine “neuroplasticità” afferma che il cervello è plastico, cioè è in grado di poter utilizzare al meglio e nella maniera più efficiente possibile le risorse a sua disposizione (i neuroni): è in grado perciò di “ristrutturarsi” dopo un ictus o dopo un trauma, un blocco molto forte.
Già sappiamo che la “mente” si può esercitare proprio come un muscolo. Quindi a parte specifici training sulla stimolazione dei nostri cervelli (ricordiamo come dice anche l’mbraining che i cervelli sono tre: testa, cuore, pancia), anche le tecniche di rilassamento, a più livelli possono funzionare. E naturalmente il movimento, soprattutto armonico.
In aula, in ambito formativo didattico, nel counseling e nel coaching e nella facilitazione, occorre fare andare il cervello in palestra, anche facendolo giocare in modo differente. Cosa ci dicono le ricerche?
Le ricerche ci dicono che ci sono delle fasi
Queste fasi per molti sono euristiche e per alcuni sono necessarie tutte, per altri solo alcune.
Ne faccio una sintesi breve ed interessante:
Prima fase: correzione funzionale, ossia delle funzioni generali dei neuroni e delle cellule gliali. Cosa significa questo? A parte sapere cosa sono le cellule gliali (queste cellule sono la centrale di controllo delle sinapsi, con significative ricadute per i processi di apprendimento e di memoria e quindi non fanno solo da collante neuronale), questa fase di correzione ci dice sostanzialmente: occhio che il “cervello è cablato male”.
Se lo devi correggere inizia con eliminare tossine e certi alimenti (ad esempio zucchero e cereali ) . Hai perso sali minerali? Stai subendo infezioni, farmaci o hai intolleranze alimentari? Controlla e riduci….
Seconda fase: modica del “cablaggio” attraverso la neuro stimolazione energetica delle cellule cerebrali. Come? Con luce, suoni, elettricità, vibrazioni, movimenti e pensieri (interni ed esterne). L’obiettivo è riattivare circuiti dormienti, accenderli o spegnerli, ridurre il “rumore” .. Questo è fantastico se si guarda dal punto di vista del setting dell’aula o di quello che si può fare durante una sessione di coaching.
Stimolare immagini interne (fantasie guidate) attraverso il pensiero che è uno strumento potente per stimolare i neuroni diventa quindi significativo : una volta che un circuito importante viene acceso dal pensiero, e quindi il sangue irrora il circuito per supplire alla carenza di energia (Moskowitz). La mente ad esempio può indurre il rilascio di un antidolorifico naturale che il cervello produce naturalmente (effetto placebo)
Terza fase: neuro modulazione. Resettare il RAS (il sistema di attivazione reticolare, un area del nostro cervello responsabile di regolare l’eccitazione e gli stati di sonno veglia) attraverso stimolazione luminosa, elettrica, sonora e tramite vibrazioni. Facciamo ascoltare musica…meglio Mozart. Oppure agire sul sistema nervoso autonomo come si fa attraverso il processo mbraining, soprattutto attivare il sistema parasimpatico (respirando profondamente o favorendo tecniche di rilassamento) perché innesca una serie di reazioni chimiche che favoriscono la crescita, ricarica i mitocondri, le riserve di energia presenti nella cellula e attiva un sistema di coinvolgimento sociale (emotivamente intelligente) che ci permette di entrare in contatto con gli individui per avere da loro aiuto e conforto. Wow!
Quarta fase: neuro rilassamento. Fare dormire..indurre il sonno, dormire..fa bene alla salute..il sistema di canali cerebrali che eliminano tossine è 10 volte più attivo nel sonno. Addormentiamoci un po’ o facciamo addormentare saggiamente…magari utilizzando la voce (quando serve naturalmente..) dato che i nostri clienti ci devono ascoltare.
Quinta fase: neuro differenziazione. Attraverso la terapia d’ascolto. Ascoltare..e stimolare l’ascolto attivo, empatico e profondo e totale..è fondamentale. Altro…che corsi di comunicazione.
Quindi le parole chiavi sono correzione funzionale, neuro stimolazione, neuro modulazione, neuro rilassamento, neuro differenziazione. E qui si aprono le porte del cervello che va in palestra.
A proposito…adesso vado 🙂
Da Mozart, ai Cranberries, a Youssou n’dour, a Ed Sheeran (giusto per stimolarmi musicalmente)…oggi pomeriggio giocherò con i miei figli, leggerò pagine di un buon libro, e mi muoverò facendo un po’ di Tai chi…e speriamo in una buona neuro stimolazione…ed in tutto quello che ho detto..almeno per me 🙂