Se integriamo gli studi sull’Intelligenza emotiva e le ricerche sulle Neuroscienze attuali troviamo molto in comune soprattutto i temi legati alla vita emotiva del nostro cervello (o meglio come il processo mBraining insegna …la vita emotiva dei nostri cervelli: la nostra testa, il nostro cuore, la nostra pancia).
La scoperta forse più interessante è legata alle neuroscienze affettive, dove alcuni neuro scienziati, come Davidson, hanno formulato la teoria degli stili emozionali: il modo che ognuno di noi ha.. di rispondere alle esperienze della vita. In sintesi gli stili emozionali misurano la nostra capacità di risposta e tutto grazie ai nostri circuiti cerebrali.
Se noi riconosciamo questi stili emozionali secondo i principi dell’intelligenza emotiva, possiamo dire subito che:
- Sono importanti per la sopravvivenza
- Hanno una sottostante intenzione positiva
- Hanno alternative comportamentali in base all’intenzione e al contesto specifico di quella risposta
Bene, lo stile emozionale è composto da queste sei importanti dimensioni.
Resilienza – è la capacità di reagire davanti alle avversità ed è la velocità con la quale ci riprendiamo dagli stress emotivi (secondo Davidson dipende dal livello delle connessioni tra la corteccia prefrontale e l’amigdala), ossia siamo veloci a riprenderci, anche se siamo in bilico…riprendiamo il volo.
Prospettiva – è la capacità di mantenere nel tempo le emozioni positive.
Intuito sociale -è la capacità di cogliere i segnali sociali inviati dalle persone attorno a noi. Quanto capiamo degli altri al di là delle parole esplicite?
Autoconsapevolezza – è la capacità di percepire con chiarezza le sensazioni fisiche che riflettono le nostre emozioni.
Sensibilità al contesto – è la capacità di modulare le reazioni emotive in base al contesto in cui ci troviamo.
Attenzione – è l’intensità e la chiarezza con cui siamo capaci di restare concentrati.
Lo stile emozionale di ogni persona secondo Davidson dipende da come sono combinate tra loro queste diverse dimensioni.
Infatti anche nell’Intelligenza Emotiva le capacità vanno combinate e ce ne sono alcune che sono molto collegate l’una con l’altra (molte di esse come dico durante i miei colloqui di “coaching e counseling” vanno a braccetto).
La resilienza è una delle caratteristiche più importanti dello stile emozionale e dell’Intelligenza emotiva. Etimologicamente parlando deriva dal latino resilĭens –ĕntis, part. pres. di resilīre ‘rimbalzare’ : saltare avanti e indietro.
Se dal punto di vista dell’ingegneria dei materiali la resilienza è la proprietà dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi, emotivamente parlando è la nostra capacità di resistere e di reagire di fronte a difficoltà, avversità, eventi negativi ecc.: è quindi una resilienza sociale facente parte di quell’Intelligenza sociale alla base della nostra intelligenza emotiva
Per esempio se io ho bassa resilienza, posso aver un basso controllo emotivo o posso anche avere un alto controllo emotivo: il dato di fatto è che posso avere qualche difficoltà a tenere l’attenzione focalizzata. E quindi risultare ansioso a prescindere dal fatto che controlli o meno quest’ansia.
Nella prospettiva del coaching e del counseling è importante indagare questi stili emozionali e capacità emotive , o meglio occorre separare il COSA (il comportamento) associato alla vita emotiva del cervello e quindi alle sue risposte dal PERCHE’ (le convinzioni, i valori, e l’intenzione) che sono l’origine della risposta emotiva.
E quindi di fronte alle nostre risposte, possiamo porci questa bellissima domanda: “ Ebbene, che intenzioni hai?”
Sotto le emozioni…c’è sempre un intenzione….