La bellezza: realtà operativa o utopia indispensabile

In queste ultime settimane ho letto un articolo dal titolo “Oggi il bello è un utopia indispensabile”.

Articolo molto interessante, che voglio citare prima del Natale, per sottolineare alcune messaggi.

Luca Pignatelli, uno degli artisti italiani più affermati, in un intervista ci dice: “Occorre guardare dentro di noi, ma senza malinconie. Nella consapevolezza che non è più possibile dipingere come Pisanello e Michelangelo. Oggi la bellezza non può essere che un territorio di confine”.

E rispondo è vero, anche nel nostro lavoro di coach e di formatori e facilitatori del cambiamento. E quando arriviamo verso il confine di quello che stiamo facendo, verso il limite che abbiamo deciso di rispettare e/o semplicemente di non oltrepassare che, allora, sì..si sente e si vede questa bellezza.

La risposta empirica sono le risposte delle persone che percepiscono al bellezza del lavoro che si sta facendo con loro..ossia quando si mette in scena una bellezza decostruita, fatta dai loro commenti rispetto ad un lavoro svolto insieme.

Pignatelli aggiunge che “la bellezza è disseminata ovunque. E’ come uno schiaffo che scuote e disorienta”.

Eppure, tutto questo, non è un utopia indispensabile, e non è totalmente “visibile” o “percepibile”, ma è la realtà nascosta degli incontri e delle relazioni quotidiane.

Quale bellezza salverà il mondo? Diceva il Cardinal Martini in una sua lettera pastorale di dieci anni fa.

Il Natale ne è il simbolo e manifestazione più evidente, ovviamente per chi crede. Una bellezza che non è possesso, è dono e come tale va donata, non trattenuta.

Desiderare di fare un buon lavoro, di fare un buon corso e o una buona sessione, è mettersi nella scia di questa bellezza, diciamo natalizia, perchè desiderare che tutto NASCA con l’impronta della bellezza è rispettare la funzione e lo scopo originaria del lavoro umano, ossia testimoniare la bellezza di una creatività superiore.

Come avviene nel Natale, dove c’è un irruzione della grazia divina nella nostra vita quotidiana, grazie ad un nascita.

La bellezza salva. La bellezza è reale. E se non ne siamo i portatori, possiamo almeno esserne i testimoni.

“Auguri perché sia soddisfatto il bisogno di bellezza. Bellezza nei sentimenti, nella qualità dei nostri ideali, del nostro sguardo sul mondo. Bellezza nel linguaggio, specchio e forma dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Bellezza nella tenerezza con cui trattiamo bambini e anziani. Bellezza nel rispetto e nell’amore per gli animali, per i fiori, per i boschi e i prati, per il cielo azzurro e l’acqua trasparente…. Bellezza nell’educare, per dare ai nostri piccoli il senso alto del loro esistere nel mondo, perseguendo valori e ideali grandi. E la capacità di ascoltare il dolore …Bellezza nell’etica che ci ispira ogni giorno” (tratto da un articolo di Alessandra Graziottin)

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