Il cuore e l’azione della Trinità
Come si può spiegare il concetto della Trinità (il Padre ed il Figlio e lo Spirito Santo) attraverso il processo mBraining? Possiamo provare a balbettare un Mistero insieme.
Pensiamo innanzitutto all’unico Dio, costituito da tre Persone divine.
Basandoci sul processo mBraining potremmo ipotizzare che queste tre persone divine siano le tre intelligenze del cuore, della testa e della pancia. L’immagine sarebbe così semplice da addirittura accostarla a quella del trifoglio, un’unica grande intelligenza ma con tre petali distinti.
Ma è proprio così?
Se andiamo un po’ nel dettaglio possono emergere alcuni particolari che ci possono fare ipotizzare una seconda più complessa e bellissima possibilità .
Prendiamo il grande comandamento dell’amore di Dio: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e tutte le tue forze”. ( Dt 6,4). In Matteo 22:35-38 Gesù dice: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. C’è una prevalenza di cuore e di anima. Cuore e anima: in ebraico (Leb-Nefesh), in greco (Kardiapsyche), in latino (Cor-Animam).Vediamo comparire quindi le “tue forze” ed infine la parola “mente”. C’è un progressivo rinnovamento e chiarimento.
Ci sono quindi alcune considerazioni da fare, iniziando passo per passo.
In questa dimensione di intenzione vera, reale e profonda le tre intelligenze dell’mBraining entrano a fare parte di un tutto più ampio: sono delle voci e forze interne che all’unisono devono essere dirette verso qualcosa di esterno e di Supremo verso cui sono spinte e verso le quali emerge un contatto, un gesto di grazia.
In primo luogo emerge quindi una distinzione netta tra queste tre intelligenze e Dio, ma tutto deve essere indirizzato al Signore Dio per stare in armonia ed in comunione. E’ come se lo stato di coerenza cardiaca allineasse queste tre intelligenze verso una stato di armonia (l’armonia del processo mBraining) e di comunione di intenti tra loro, da cui emergono quelle capacità sentite e percepite interiormente di serenità, pace e amore. Le intelligenze sono in ascolto e stanno respirando insieme verso un’unica direzione e comunione.
Il peccato rompe la nostra comunione con Dio: è come se il nostro sistema nervoso autonomo stia errando, ossia abbia un movimento “erratico” e non più costante. E tutto parte dal cuore e dalla respirazione. Per ritornare in comunione ed in asse occorre un nuovo stato di coerenza, di direzione e di comunione, ossia di ascolto univoco e totale.
Un testo biblico di grande importanza che ci parla dell’identità dell’uomo è Deuteronomio 6,5: lo “Shema’ Israel” (“Ascolta Israele”): l’ascolto dell’uomo verso Dio è l’inizio di tutto e della vera comunione, ma con delle distinzioni precise e si può dire anche delle evoluzioni nel corso del tempo e diverse traduzioni.
Se si fa un analisi di 15 secoli di formazione dei libri sacri della Bibbia si evidenzia che siamo passati dal solo “Cuore” al più completo “Anima”, “Mente” e “Cuore”, per indicare le tre dimensioni dell’unica persona umana: spirituale, razionale, affettiva. Nel dettaglio abbiamo l’ anima (l’aspetto spirituale, immortale), la mente (l’aspetto razionale, riflessivo e volitivo) ed il cuore (l’aspetto affettivo, emozionale).
Il cuore è l’inizio, come in Mbraining, anche perché i primi uomini avevano una concezione dell’essere umano tutta concentrata sul cuore. E il concetto di cuore nella Bibbia viene riprese 876 volte.
Il cuore, infatti, è il più evidente degli organi che ci parlano del nostro io interiore, per via del battito cardiaco, che ci identifica fin da quando siamo ancora nella pancia della madre.
Dio vuole che noi lo amiamo con tutto il nostro cuore, che lo serviamo con tutto il nostro cuore, che lo cerchiamo con tutto il nostro cuore, che confidiamo in lui con tutto il nostro cuore. C’è anche la dimensione del “tutto” che rivela come nel cuore c’è molto di più: c’è una dimensione di profondità. “CON TUTTO IL VOSTRO CUORE” (Gioele 2:12-13); “CONSERVALI IN FONDO AL CUORE” (Proverbi 4:20-21): il cuore ha e manifesta una sua profondità, e c’è una totalità ed una pienezza che fa sorprendere. Ecco perché non possiamo non essere sorpresi dell’interesse di Dio verso il nostro cuore, perché c’è molto da scoprire.
Dio guarda a ed è interessato ai cuori perché è dal cuore che si scandiscono i battiti della vita e la vita è verità e creazione di Dio.
Se ritorniamo al tema del peccato, il peccato sì rompe la nostra comunione con Dio, e questo succede nello stesso momento che è concepito nei nostri cuori (Matteo 5:27-28 ).Ossia se si perde il passaggio meditativo sul cuore si perde tutto. Il processo mBraining riprende la respirazione nel cuore, diventando noi stessi “cuore”, un cuore pulsante che irradia il suo stato di benessere risonante in tutte le parti del corpo.
Il peccato è un problema del cuore e quindi come tale deve essere trattato ed ecco perché bisogna ritornare spesso nel cuore perché è l’inizio e la fine ed anche il momento di sosta (si veda la sequenza fondamentale del processo mBraining)
Queste sono alcune considerazioni riguardo il cuore.