La Testa e l’azione della Trinità
Se passiamo invece alla testa e/o alla mente, le considerazioni sono forse più estese e più complesse. Nella Bibbia si parla frequentemente della testa (ebr. roʼsh; gr. kephalè) sia in senso letterale che figurato. La testa è il luogo della saggezza e della benedizione, dell’unzione, dalla casa illuminata e della persona stessa.
La testa era la parte del corpo su cui si impartiva la benedizione. (Ge. 48: 13; 49: 26). Il favore, la guida e la sapienza di Dio sono come ad una lampada che risplende sulla testa e a una ghirlanda di attrattiva sulla testa. (Gb 29:3; Pr 4: 7-9). L’olio di unzione veniva versato sulla testa. (Le 8:12; SI 133:2).La testa, essendo la parte che dirige il corpo, rappresentava la persona stessa.
Il fatto che Gesù Cristo non avesse “dove adagiare la testa” significava che non aveva una propria casa.
Il saggio “ha gli occhi in testa”, cioè vede dove va. (Ec 2:14). La parola ebraica resa “capo” o “testa” è usata per indicare la parte superiore delle colonne del tabernacolo. E’ lì il luogo della mente dell’uomo che può essere localizzata nella testa, come dice il profeta Daniele. Ma anticamente al posto della mente si usa quasi sempre il termine “Cuore-Leb” , “Anima-Nefesh” , “Spirito Ruah”.
In sintesi nel testo ebraico della Bibbia, non abbiamo nessun riferimento esplicito alla mente dell’uomo o alla mente di Dio, anche se di fatto nella lingua ebraica contemporanea la parola Nefesh indica la Mente.
Quindi anche agli inizi la mente è presente, ma come testa, e, con il passare del tempo, seguendo gli influssi ellenisti nella Bibbia (il testo greco della Bibbia, che è noto anche come versione dei 70 (LXX), già iniziamo a trovare delle espressioni più chiare e definite, come pure per le versioni in latino. Ecco dunque che pian piano si fa largo l’utilizzo di parole come Mente.
E si ritorna all’ mbraining dove la Mente, anzi le Menti le reti neurali sono addirittura o almeno tre.
Nella Bibbia c’è quindi una diversificazione ed evoluzione, anche di sensibilità. sul tema della mente, cioè di come e con che cosa si manifesta il pensiero che diventa un aspetto reale, vero, dell’essere umano. La mente esiste: ossia in ogni creatura umana c’è una dimensione immateriale, che abbraccia il pensiero (in tutte le sue espressioni: la conoscenza, la ricerca, la riflessione, il ragionamento, il ricordo, la memoria… e la volontà (la decisione, la scelta, la direzione…) che viene prevalentemente messa nella testa (mentre nel processo mBraining è nel ventre e nella pancia). Si evidenzia poi leggendo i testi patristici seguenti che la mente è un aspetto dell’anima spirituale che qui, in questa vita spazio temporale, interagisce, si appoggia materialmente sulle sinapsi delle cellule cerebrali. Quando avviene un’interazione diretta e immediata, armonica e unitaria tra l’anima e il corpo allora si che possiamo parlare di salute e di guarigione e di vera presenza di Dio.
Ezechiele 28,2 “Tu hai uguagliato la tua mente a quella di Dio”.
Ora nel processo mBraining si tende all’unione e alla circolazione coerente della comunione e della comunicazione con Dio. Ossia mentre respiri nella mente, diventi tu stesso mente e respira: è come se unissimo le nostre menti alla mente di Dio, per vedere le cose come le vede Lui, per fare quello che farebbe Lui, per partecipare anche noi, secondo la sua promessa, alla sua vita che ci è stata data in abbondanza, alla sua gioia che è pienezza di gioia. In sintesi è quello che Lui si aspetta da noi: unirsi a noi e noi diventare come Lui, imitarlo nella pienezza. Questa pienezza possiamo ricondurla a questa circolazione costante e coerente di comunicazione e di condivisione rispettando le diversità che sono dentro di Noi e che rispecchiano ciò che è Lui: la Trinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Ma prima di approfondire questo punto, rimane il ventre, la pancia, le viscere come terza intelligenza nel processo mBraining.