La risposta a questa domanda, in anni di esperienza su entrambi gli approcci non è semplice, e dipende dall’individuo.
Eppure oggi riguardano un libro di de Mello ecco una risposta, partendo dai modi con cui si cambia una persona (ossia dall’interno).
Parliamo di cambiamento
Se volessimo vedere la risposta che da de Mello dalla parte del coaching, essa si presenta così : “l’abilità del tuo io a spingerti a diventare qualcosa di diverso da quello che sei destinato ad essere, così questo tuo io possa acquistare maggiore baldanza e averne maggiore gloria”. Nel coaching non è sempre così, dato che si spinge la persona anche a diventare quello che si potrebbe o dovrebbe essere, però si può in un certo senso condividerne il presupposto.
Un altra risposta dalla parte del counseling, si presenta invece in questo modo:” Seguire la saggezza della Natura: grazie a questa saggezza tu diventi cosciente, tu capisci. Questo è tutto ciò che devi fare tu, lasciando poi alla Realtà e alla Natura di scegliere il tipo di cambiamento, la maniera, la velocità, i tempi.” Nel counseling non è sempre così, ma questa risposta si avvicina molto a questo tipo di accompagnamento secondo me.
E quindi qual è l’approccio corretto per il cambiamento: un approccio tecnico o creativo? Anche se mi piace essere tecnico è l’approccio creativo che fa la vera differenza perchè è il più naturale.
Ancora, sintetizzando de Mello: “i cambiamenti che ne conseguono saranno il risultato non dei tuoi piani e sforzi, ma il prodotto di una Natura che sconvolgerà i tuoi piani e desideri, per cui non te ne resterà alcuna sensazione di merito e di successo”.
Mi piace questa risposta e questo approccio, soprattutto quando si è consapevoli.