“E venne il 2020, uno fra gli anni più interessanti della mia vita personale. I ruoli, il lavoro,la famiglia, tutto..tutto era nuovamente cambiato. Poche cose erano rimaste…e solo quello cose volevano le aziende, mentre le persone volevano troppe cose uguali. Tre gambe del tavolo erano state messe a posto, e la piattaforma di diversi colori era pronta, ma l’acqua comunque scarseggiava per molti. Eppure nei singoli specchi d’acqua si scorgeva un riflesso di un orologio e di un edificio e tutto questo era bello, perché ci faceva ricordare”il disegno” ed il “progetto”. Occorreva far emergere la quarta gamba dal tavolo: era quello il momento. E, soprattutto, lasciare che emergesse. Misi allora, la mano, nello specchio d’acqua e ne tirai fuori un edificio bello e giallo, con una torre con l’orologio e lì, mi resi conto che era la stessa immagine che avevo sul mio telefono e tablet e sorrisi perché avevo chiesto a Microsoft Apple di inserirla. E’ora di tornare a scuola mi dissi, anzi di farne un’altra.”
Questa storia ha almeno quattro elementi: è rilevante per l’autore,è sfidante, è plausibile,è chiara (almeno per chi la scrive) ed utile (sicuramente per chi l’ha scritta). Siamo di fronte ad un esempio di “Problem Solving Creativo”, dove, attraverso una storia, si è trascritto un processo di immaginazione attiva, per incamerare ciò che veniva comunicato con gli occhi della mente.
Goethe, nel suo viaggio in Italia, aveva l’abitudine di osservare le piante e con l’immaginazione attiva vedere le loro trasformazioni, ossia inizia a vedere il loro movimento dinamico,anche in piccolissime foglie.
Cosa vedeva Goethe? La storia della pianta, il suo movimento dinamico, “il campo vivente della pianta che crea la foglia” come viene ben descritto in “Presence” , il libro di Peter Senge, Otto Scharmer,Joseph Jaworski e Betty Sue Flowers.
Ma allora come queste storie, e questa immaginazione attiva si legano ad un processo di problem solving creativo? Una risposta semplice..è già nel vedere qualcosa di diverso dalla pianta e dalle foglie. Se non è creativo questo…
E se noi siamo così bravi ad immaginare e a creare i problemi, figuriamoci se non possiamo essere altrettanto bravi ad” immaginare e creare le soluzioni”, a creare effettivamente qualcosa di diverso.
Ma per fare questo occorrono almeno due condizioni (ed altrettante azioni) di base; La prima importante condizione e azione è la “sospensione”. “Sospensione” di giudizio, di presupposti, di opinioni. La seconda condizione e azione è il “ri-orientamento”.”Ri-orientamento” di noi stessi e della nostra consapevolezza verso il reale processo generativo che sta dietro a ciò che vediamo. Prima avviene la “Sospensione” e poi il “Ri-orientamento”.
Come farle? Iniziamo almeno a “provarci”.