Menzogna e Intelligenza

I condizionamenti della testa, del cuore e della pancia

Nella prima parte di questo scritto abbiamo parlato di blocchi di integrazione neurale (descrizione mBraining), che possono essere causati dal “panem” e dai “circenses”, ma non solo. A questi segue la menzogna che socialmente o individualmente ci viene fornita o forniamo noi. Forse la parola menzogna è troppo grossa ed audace e dovrebbe essere sostituita dal termine “mezza-verità“. Ma quando c’è in ballo la perdita della nostra libertà allora c’è un unica parola che rappresenta la somma dei mille condizionamenti cui siamo sottoposti: menzogna. Una menzogna che viene dal male

Partiamo da noi stessi per semplificare e poi estendere le considerazioni che facciamo su di noi alla società e al mondo intero. Come già detto, si cambiano le persone, ma la natura umana non cambia, ed è condizionata e condizionabile. Cerchiamo di capirne i blocchi e i condizionamenti, ossia la menzogna divisa per strati.

Blocchi e condizionamenti della testa, del cuore e della pancia

La dimenticanza e l’abitudine
La schiavitù dei bisogni

La moda e il conformismo
La paura
La doppia verità
La settorialità funzionalista
La neo lingua

La dimenticanza e l’abitudine

Non ricordiamo più. Ci stiamo dimenticando di “Tutto”. Ci stiamo dimenticando di quello che è bello, di quello che è vero, di quello che è giusto, di quello che dà vita e ha vita. La maledizione dell’uomo è che “dimentica” e che tende ad accettare qualsiasi menzogna che garantisce una qualsivoglia libertà. C’è un problema quindi di “testa” che non funziona. La nostra intelligenza della testa, la nostra mente dimentica e non riesce più a riflettere perché c’è una “tabula rasa” o perché hanno fatto una “tabula rasa”. Far dimenticare per immettere cose diverse e nuovo o orientate secondo una precisa agenda o progetto. Da ciò inizia la menzogna,
Tutto questo è una significativa rottura con il passato: è la cosiddetta “cancel culture”, ossia la cancellazione del passato.

Ma il legame con il nostro passato è importante per capire il presente. Se si vuole capire il presente, occorre studiare e capire la storia, la nostra storia, il nostro passato. La distruzione sistematica del passato cui stiamo assistendo ci fa dimenticare chi siamo e da dove veniamo, chi sono gli altri e da dove vengono. Si tende oggi a sostituire la nostra memoria con una memoria condivisa ed unificata per favorire la dimenticanza: tutti devono dire la stessa cosa, ma basata poi su cosa di realmente vero? Non sul confronto, non sul dialogo, non su un approfondimento storico. Anche l’ateismo è frutto della dimenticanza così come la perdita del sacro e di Dio.
Ci sono generazioni di uomini che hanno distrutto tutto quello che le generazioni precedenti avevano costruito. E dal punto di vista sociale ed economico riecheggia il concetto di “shock economy”, di economia dello shock e delle crisi di origine miltoniana, dove le crisi reali o percepite, sono strumenti per una “distruzione creativa” e per implementare nel tessuto socio economico cambiamenti che possono essere impensabili e mentre si fa questo si cerca di fare piazza pulita del passato e di dimenticare e far dimenticare.

A questa dimenticanza si aggiunge l’abitudine. Siamo animali pensanti e abitudinari. Ci abituiamo a tutto, anche di andare avanti con la prospettiva consapevole della morte. Siamo animali pensanti strani. Ci abituiamo a tutto. Oggigiorno accettiamo le abitudini che ci vengano imposte, per buona fede o per atti presunti d’amore, mano a mano e con gradualità, soprattutto quelle che ci fanno sentire uniti ed insieme, sotto slogan comuni, intanto andrà tutto bene, omologando così tutto e tutti. Ci abituiamo a tutto, anche a ciò che è follia. Stiamo accettando tutto senza dire nulla. Anche nella rivoluzione francese si accettava tutto: in alternativa si veniva esclusi e ghigliottinati. La coccarda tricolore era una questione di abitudine, patrocinata dal comitato di salute pubblica, che ha portato 500.000 morti. Ed era suffragata anche dalla paura e dal terrore. L’abitudine fa perdere ogni capacità critica e ci fa accettare che un gruppo di folli prenda il potere e faccia ogni cosa con assoluta libertà.

La schiavitù dei bisogni

I nostri nonni non avevano tutti i bisogni che avevamo noi. Noi siamo schiavi di una marea di cose, di ogni genere e di ogni tipo. Non accettiamo nemmeno più il nostro aspetto estetico. Qui c’è ancora un problema di “testa” che non funziona, cui si aggiunge un problema “di pancia”. Queste nostre due intelligenze accettano tutto senza remore: la vanità, l’essere superiori agli altri, il ridere come forsennati di piacere, senza attenzione e sincero discernimento. Tutto subito perché anche gli altri lo hanno o lo fanno. È una schiavitù materiale che fa ingrassare il maiale prima che venga definitivamente sgozzato o “sacrificato”. Il problema dell’intelligenza della pancia è che così facendo perde la “sua buona volontà”, non riesce più a procurarsi il cibo in altro modo e quindi non riesce più a sopravvivere o a difendersi come un tempo faceva. Una pancia che ha perso “le palle” o il sano contatto con i propri organi sessuali in ottica di mobilitazione e protezione dei i propri principi di vitalità e di identità è bloccata così come le masse, prive di intelligenza e di volontà diventano completamente dipendenti dai poteri centrali. Una pancia “moderata” perde la sua identità e il suo scopo, e diventa un vitello grasso e che ingrassa, e un vitello d’oro che vuole essere adorato ed idolatrato per quello che vuole e fa.

Menzogna e Intelligenza
Ci stiamo dimenticando cos’è la Verità perchè non ci viene sottolineata spesso

La moda e il conformismo

Seguire le mode e seguire le masse ci fa sentire innovativi e alla stregua dei tempi. Il fatto di rimanere fedeli a sé stessi viene appellato come scomodo, non funzionale e non utile e soprattutto antiquato. Il restare fedele, il vivere dignitosamente è considerato antiquato e obsoleto. Qui c’è un problema più sottile di “psiche”: è la nostra intelligenza spirituale, è la nostra “anima “che si sente continuamente influenzata, rapita, vola come una farfalla attirata dalla fragranza di più fiori e accetta di esserlo perché “così fan tutti”. Il nostro nervo vago non trasmette più armonicamente gli impulsi. C’è una deriva di trasmissione e quindi di unilateralità del messaggio cui ci si adegua perché il “gregge” sia conforme.


La paura

La paura attacca l’intelligenza del cuore, perché è proprio nel cuore dove c’è l’insieme degli affetti (amore e odio). La paura ci incatena all’interno delle nostre carceri interiori, all’interno del nostro buio e della nostra solitudine. (come l’anello del “Signore degli Anelli”) e ci fa venire voglia anche di buttare via la chiave per essere meglio protetti, e lì siamo noi che non vogliamo uscire da quella gabbia perché ne siamo completamente paralizzati. Questa paura si trasforma poi in terrore sociale, si estende e si allarga e si fomenta da solo, respirando altri terrori: il virus, la guerra, la fame, la morte. La paura blocca tutte le intelligenze e fomenta divisioni, anzi separa le intelligenze e le blocca o le incita le une contro le altre.

Esistono anche altri blocchi. Esiste un altro tipo di menzogna. Approfondiamo questo argomento contrapponendo la Verità alla Menzogna nella terza parte.

Verità e Intelligenza