Organizzazione: facilitazione e project management integrati

A livello organizzativo gli interventi che hanno portato più successo sono quelli “bottom up”, interventi che per la loro struttura richiedono interventi integrati di facilitazioneproject management e coaching e/o counseling integrato.

E come se dicessimo: l’organizzazione richiede soluzioni efficaci. Per trovare soluzioni non parziali, occorre coinvolgere più soluzioni. E se queste soluzioni sono facili, integrandole, otteniamo un’approccio di project management facile ed estremamente pragmatico ed operativo.  Un approccio “simple, not easy”, naturalmente.

Facendo così, più soluzioni portano ad una visione positiva più accurata della situazione futura.

Coinvolgere più soluzioni significa cooperare con persone (attori) che possono comporre una soluzione più complessa, più idonea, più condivisa, più partecipata del problema.

Si tratta sostanzialmente di rispondere a queste importanti domande di base:

  1. Perché il progetto è importante?
  2. Perché c’è bisogno del progetto?
  3. Che cosa il progetto consegnerà ai partecipanti?
  4. Che cosa realizzerà il progetto?
  5. Che cosa è necessario per realizzare il progetto?
  6. Quanto costa il progetto?
  7. Che cosa si apprenderà?
  8. Che cosa faranno gli assistenti di questo progetto?
  9. Che cosa è necessario trasferire?
  10. Quali saranno i costi di apprendimento?

Per raggiungere questo obiettivo e darsi delle risposte efficaci, occorre accordarsi e creare una struttura che faccia sentire “partner”, compagni di viaggio operativi, propositivi e positivi, orientando sempre il lavoro insieme verso la ricerca di opportunità e benefici condivisi. E’ quello che ho scritto nel libro “Il Manager del Cambiamento”.

Il presupposto è concedersi il tempo e la fatica di comprendere insieme le ragioni importanti che ognuno di noi porta rispetto ad un problema e rispetto anche alla sua soluzione.

Naturalmente occorre chiarire i propri punti vista e quindi occorre un buon facilitatore, aperto al dialogo ed alla revisione di ciascun contributo ed una buona struttura metodologica di supporto.

Questa struttura metodologica deve disegnare un  progetto di apprendimento reciproco, indagine e condivisione: il tutto può avvenire attraverso la distribuzione e la raccolta di specifici cartoncini o “post it” fra i partecipanti, cartoncini usati in ciascuna fase della metodologia ed riutilizzati e riordinati coerentemente dal facilitatore del workshop. Qui andiamo nel tecnico e su questo ne riparleremo

A proposito un possibile esempio di quello che sto dicendo lo stiamo proponendo in un workshop e laboratorio sul Project Management che stiamo proponendo ultimamente.

1 commento su “Organizzazione: facilitazione e project management integrati”

  1. Ciao Gian,
    interessante la tua prospettiva più da facilitatore. In effetti c’è un importante aspetto di ‘fiducia’ che deve essere coltivato, a tutti livelli. Ne avevo parlato nel mio post “La delega e il cerchio della fiducia” – http://bit.ly/cRyCpP – soffermandomi sugli aspetti di collaborazione interna al progetto, qui assume una ulteriore valenza. Magari dedicherò un ulteriore post al tema.

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