Le organizzazioni stanno apprendendo a coinvolgere le persone in nuove forme di problem-solving e di pianificazione partecipata verso un Design thinking capaci di innovare.
Si ricercano programmi, non solo formativi, capaci di coinvolgere, motivare e muovere le persone e team in modo da aumentare la produttività grazie ad una maggiore condivisione e partecipazione delle idee attraverso anche team dedicati al problem solving e allo sviluppo.
In una nuova logica trasformazionale si cercano nuovi team di progetto che si muovono e seguono logiche partecipative in accordo con l’associazione internazionale dei facilitatori.
Moltissime aziende stanno diversificando il loro approccio al mercato attraverso metodi e metodiche di facilitazione partecipata e partecipativa, anche con la filosofia e l’approccio “Agile”.
Alcuni sono molto concreti e nel breve termine, altri sono invece nel lungo termine.
- Non esiste il pilota automatico all’interno delle organizzazioni. Occorre avere cruscotti e canvass che permettano una continua pianificazione/ripianificazione di strategie, soluzioni, action plans
- Occorre più impegno ed abilità a definire nuove strategie insieme: per ottenere questo occorre coinvolgere le persone in un modo nuovo, guadagnando e sviluppando il loro consenso verso l’obiettivo, farle sentire partecipi di ed in un certo senso meglio equipaggiare il team.
- Occorre più innovazione attraverso un portafoglio di idee molto più vasto, attraverso un caledoiscopio dalle combinazioni infinite, fornendo un caledoiscopio di opportunità di pensiero e di nuove abilità, grazie anche all’apprendimento visuale.
- Occorre avere una piattaforma flessibile, robusta, e comune per il decision making, la comunicazione ed il problem solving. Solo così le riunioni e i meeting saranno più produttive ed interattivi. Molte tecniche di facilitazione aiutano in questo.
- Occorre incoraggiare lo spirito di iniziativa e di responsabilità delle persone, che vogliono dare il loro contributo, dire il loro parere, ed essere coinvolte di più nei progetti e/o nelle decisioni aziendali. Alcuni strumenti coinvolgono di più le persone favorendo il potenziamento delle loro competenze.
- Occorre definire delle metodologie che favoriscano il processo di partecipazione e di sviluppo delle idee, avere delle strutture (anche “destrutturate”) che permettono di raggiungere l’obiettivo e il compito prefissato, senza false partenze. Le metodologie del consenso aiutano certamente
- Occorre una forma nuova di leadership partecipata e partecipativa come ingrediente fondamentale nelle sessioni di facilitazione che porti una nuova struttura nel fare e pensare, e nel prendere tempo per creare e riflettere sulle cose, visualizzando il futuro che emerge
- Occorre avere disciplina e libertà di espressione per innovare, anche avendo spazi giusti per organizzare e gestire il proprio lavoro verso la direzione che si sceglie di raggiungere.
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Fare cultura e promuovere la cultura e la formazione della partecipazione è fondamentale.
Con quali possibili obiettivi?
- Mobilizzare l’energia delle persone con visioni dinamiche, concrete e chiare
- Orchestrare le interazioni con movimenti intenzionali e partecipati
- Generare riflessioni attraverso un formula di processo ben strutturato con approccio consequenziale
- Spingere nuove azioni con una tensione verso una visione più omnicomprensiva e partecipativa della realtà
- Catturare ed aumentare l’apprendimento attraverso storie, esempi, metafore che incitano al cambiamento
In sintesi è sempre un nuovo modo di fare le cose, anche ripartendo dal passato per:
- dare nuove leve per portare avanti azioni strategiche
- dare forma ad un nuovo team di lavoro
- focalizzare la creatività in modo da liberare la possibilità di prospettive multiple
- allocare strategicamente l’uso del tempo, delle energie e delle risorse per un -benessere produttivo realmente efficace
- ridare energie, sostenendo con maggiore vigore delle azioni strategiche .
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