Partiamo da Goethe perchè il filosofo e poeta tedesco è in relazione con il cambiamento : come il filosofo Eraclito, Goethe afferma che tutto ondeggia in perpetuo movimento. Non c’è nulla quindi di costante,di fisso al fenomeno.
Ma allora come si può cogliere l’essenza di un cosa?
Essa non si ricava dalle forme mutevoli, ma da determinati stadi medi in cui essa si può osservare, grazie alle nostre intuizioni più profonde.
Scharmer con la sua Teoria U propone un approccio efficace e concreto per cogliere questa “essenza”…l’essenza di un progetto o di un processo di cambiamento, grazie ad alcuni strumenti che vedremo a breve. L’approccio di Scharmer conferma il nostro approccio al Benessere Produttivo® in azienda.
Ma ripartiamo da Goethe, che afferma che questa “essenza” parte dall’attività del sentire, che rappresenta per l’appunto un determinato “stato medio”. E fa anche un esempio: come nell’anima, l’attività del sentire si situa tra quella del pensare e quella del volere, così,nella pianta, l’attività della foglia si situa tra quella della radice e quella del fiore (o del frutto).E’ per questo che Goethe, nell’ambito fenomenico, coglie proprio nella foglia la più attendibile(verosimile) manifestazione dell’essenza della pianta.
In poche parole l’accesso alla dimensione intuitiva, si coglie attraverso alcuni segnali esterni “verosimili” che non sono altro che “prototipi” delle nostre dinamiche più profonde.
In estrema sintesi, l’approccio di Scharmer si fonda su tre “strumenti” .
1. Open Mind: la mente aperta..che corrisponde all’abilità di sospendere il giudizio,recuperando la “mente da principiante”. Sul piano neurologico, significa mettere in stand by le cosiddette “rappresentazioni invarianti” dall’alto al basso, quei filtri percettivi attraverso cui non solo percepiamo in maniera limitata la realtà, ma addirittura la ricostruiamo continuamente nella nostra mente. Come si può fare questo? Attraverso la merditazione e l’autoipnosi contemplativa : pratiche meditative regolare che accrescono l’ attività sinaptica, permettendo di vivere in maggiora armonia in azienda e nella vita.
2. Open Heart: è la riattivazione della nostra intelligenza emotiva che è anche la capacità di connessione a un campo di coscienza più profondo che ci permette di accedere alla conoscenza intuitiva ed alla consapevolezza complessiva delle nostre emozioni verso una forma aperta di intelligenza spirituale.
3. Open Will: la volontà aperta nel qui e ora. Siamo in contatto con la fonte stessa dell’intuizione, e ci lasciamo andare ad essa. Non ci sono quindi dubbi, ma solo azioni da intraprendere, azioni che sono già in qualche modo “ già decise”, perchè coerenti con il nostro essere e quello che siamo chiamati a fare.
Mi ha molto colpito la tua spiegazione sulla teoria a U fatta dal vivo. Ci tornerò sicuramente sopra scrivendone e, spero, facendola mia.
A presto,
Walter
Ciao Giancarlo. Anch’io lavoro con la teoria U di Otto Scharmer (e la psicosintesi). Adesso sono appena tornata da Oxford per una collaborazione con ReosPartners che impegnati in progetti di social changes basati sul movimento u. Forse ci possiamo tenere in contatto.
Ti saluto,
Elena
Benissimo Elena. Allora teniamoci in contatto. Gian Carlo
Elena…adesso riprendo quello che mi ha detto e stiamo lavorando insieme..anzi…fra poco un corso insieme